Elisabetta – Imperatrice d’Austria di Maurice Paléologue (Barbara di Fiore Editore)

Elisabetta Imperatrice d’Austria – La sinistra eredità dei Wittelsbach

RECENSIONE

Oggi voglio parlarvi del libro: “Elisabetta- Imperatrice d’Austria” di Maurice Paléologue. Ho apprezzato molto questa biografia, semplice e compatta. Io ho sempre trovato affascinante la storia austriaca e i loro regnati.

Elisabetta nasce in Baviera nel 1837 dal duca Massimiliano I e la duchessa Ludovica. La famiglia è numerosa Elisabetta ha quattro sorelle e tre fratelli. Il duca Massimiliano è un uomo di mondo, appassionato alla cultura, alla poesia, alla filosofia, alla medicina ecc. Il padre passa la maggior parte della sua vita in viaggio, è la moglie Ludovica che si occupa della casa. Elisabetta passa un’infanzia piuttosto libera, con pochi protocolli da seguire. Fino al giorno che sua madre e sua sorella Elena decidono di passare a trovare la cugina e qui Elisabetta incontra Francesco Giuseppe.

Il 2.12.1848 Francesco Giuseppe viene proclamato Sua Altezza Reale Imperatore Austriaco, dopo l’abdicazione dei precedenti regnanti. La madre di lui, Sofia, vuole che il figlio si sposi con Elena, ma Francesco Giuseppe non è d’accordo e sceglie Elisabetta. Il 19.8.1853 viene dichiarato il fidanzamento. Il 24.4.1854 si tengono le nozze reali a Vienna.

Elisabetta non è felice della sua vita coniugale e privata. Si trova a dover sottostare a rigidi protocolli e rinchiusa nel palazzo reale con la suocera, che è estremamente esigente nei suoi confronti, le causa una terribile tristezza. Nel 1854 l’Imperatrice ha un crollo emotivo, diventa isterica e triste. La ragazza è incinta. Il 5.3.1855 dà alla luce una bambina che prende il nome di battesimo della nonna/suocera, la bambina però muore due anni dopo. Elisabetta non può occuparsi della figlia che viene affidata all’educazione della suocera. Il 12.7.1856 l’Imperatrice partorisce un’altra femmina Gisella. Dopo la seconda figlia, Elisabetta comincia a ribellarsi ai protocolli, comincia a uscire, stare assieme alla gente e al popolo.

Se prima del 1856 l’Imperatrice non si è mai interessata alla politica, dopo quell’anno qualcosa cambia. Viaggia in Italia e si innamora di alcune città. Il 21.8.1858 nasce Rodolfo. Molte guerre interne interessarono la dinastia asburgica, Giuseppe Francesco rinuncia alla Lombardia. Elisabetta continua a soffrire, ha la nevrosi di Wittelsbach. Il 15.06.1866 scoppia la guerra. Il 22.04.1868 nasce Maria Valeria. Il 28.05.1872 muore Sofia, l’arciduchessa e madre di Francesco Giuseppe, per Elisabetta è un sospiro di sollievo. Rodolfo aspira alla carriera militare, il 06.03.1880 si fidanza Stefania, principessa del Belgio che sposa solo il 10.05.1881. Dal 1877 al 1881 per gli Asburgo sono anni difficili a causa delle numerose guerre e ribellioni interne, c’è desiderio di avere uno Stato Moderno. L’Imperatrice cerca di sedare gli animi, soprattutto in Ungheria.

Elisabetta intrattiene una relazione segreta con Ludovico II, il quale morì strangolato e gettato in un lago. L’Imperatrice decide di cercare compagnia al marito dato che è spesso assente per i suoi viaggi. Caterina Schratt è una donna d’arte che attira subito l’attenzione dell’Imperatore. Rodolfo ha una relazione extraconiugale con Maria Vetsèra, il padre proibisce quella storia.  Nel gennaio 1889 Rodolfo dopo una notte di passione spara in testa alla giovane donna e poi punta l’arma contro sé stesso. Il 05.09.1898 l’Imperatrice Elisabetta si trasferisce a Ginevra. Il 10.09.1898 mentre passeggia per strada l’anarchico Luigi Luccheni si avvicina e le conficca un pugnale al cuore. Francesco Giuseppe appreso la notizia prova un dolore indescrivibile. Il 17.09.1898 si sono svolti i funerali di stato.

Personalmente amo molto le biografie di personaggi famosi. L’Imperatrice Elisabetta ha un fascino straordinario, lei che non è mai riuscita a imporsi ai rigidi protocolli, ma che ha cercato la sua libertà. La sua tristezza e le disgrazie sono state un duro colpo per la sua esistenza. È una donna che è stata amata e apprezzata per le sue idee politiche e non solo dal popolo.

Il grande amore tra Sissi e Franz non è mai esistito; tuttavia, credo che ci sia stato rispetto da entrambi i personaggi.

PUNTEGGIO 4/5

Dettagli prodotto

  • Editore ‏ : ‎ Barbara Di fiore Editore (9 luglio 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 216 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8831201735
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8831201735
  • Peso articolo ‏ : ‎ 218 g
  • Dimensioni ‏ : ‎ 12.7 x 1.24 x 20.32 cm

Principessa Guerriera: La mia lotta per tornare dal buio di Hillary Ruggeri

TITOLO: Principessa Guerriera: La mia lotta per tornare dal buio

AUTRICE: Hillary Ruggeri

GENERE: Autobiografia

LINK: https://amzn.to/3HRhYl3

Quando avevo nove anni, e tutto un futuro davanti, un errore chirurgico ha rischiato di spegnere per sempre la mia vita. Questo libro racconta la mia lotta e quella della mia famiglia per strapparmi dal buio e tornare a vivere.
Ho dovuto combattere per riprendermi tutto quello che avevo perduto, anche i gesti più semplici.
Ho deciso di raccontare il mio percorso perché là fuori, in questo momento, forse qualcuno sta iniziando una dura lotta per riprendersi la vita. E voglio che sappia che vale la pena di combattere, anche quando la vittoria sembra impossibile.

Lo scafandro e la farfalla di Jean-Domenique Bauby (Ponte alle Grazie)

L’8 dicembre 1995 un ictus getta Jean-Dominique Bauby in coma profondo. Quando ne esce, tutte le sue funzioni motorie sono deteriorate. Colpito da quella che la medicina chiama locked-in syndrome, e che lascia perfettamente lucidi ma prigionieri del proprio corpo inerte, Bauby non può più muoversi, mangiare, parlare o anche semplicemente respirare senza aiuto. In quel corpo rigido e incontrollabile come lo scafandro di un palombaro, solo un occhio si muove. Quell’occhio, il sinistro, è il suo legame con il mondo, con gli altri, con la vita. Sbattendo una volta le palpebre del suo occhio Bauby dice di sì, due volte significano un no. Sempre con un battito di ciglia, ferma un interlocutore su una lettera dell’alfabeto che gli viene recitato secondo l’ordine di frequenza della lingua francese: “E, S; A, R, I, N, T…”. E, lettera dopo lettera, Bauby detta parole, frasi, pagine intere… Con il suo occhio Bauby scrive questo libro: per settimane intere, ogni mattina prima dell’alba, pensa e memorizza un capitolo che più tardi detta a una redattrice del suo editore. Così, da dietro l’oblò del suo scafandro, invia le cartoline di un mondo che si può solo immaginare, dove vola leggera la farfalla del suo spirito.

RECENSIONE

Oggi voglio parlarvi del libro: “Lo scafandro e la farfalla” di Jan-Dominique Bauby. Ho letto questo racconto quattro volte, l’ho amato immensamente per la forza d’animo del protagonista.

L’8 dicembre 1995 un ictus getta Jean-Dominique Bauby in coma profondo. Quando ne esce, tutte le sue funzioni motorie sono deteriorate. Colpito da quella che la medicina chiama locked-in syndrome che lascia perfettamente lucidi ma prigionieri del proprio corpo inerte, Bauby non può più muoversi, mangiare, parlare o anche semplicemente respirare senza aiuto. In quel corpo rigido e incontrollabile come lo scafandro di un palombaro, solo un occhio si muove. Quell’occhio, il sinistro, è il suo legame con il mondo, con gli altri, con la vita.

È un libro commovente e triste. Il protagonista riesce a trasmettere emozioni uniche con uno sforzo disumano. È un testamento di vita profonda e di grande sofferenza. Bauby fa riflettere il lettore: descrive la sua malattia terribile e il suo stile di vita inutile. È rinchiuso in uno scafandro, in un corpo inerme, senza possibilità di guarire.

Un capolavoro da leggere assolutamente.

PUNTEGGIO: 5/5


Dettagli prodotto

  • Editore ‏ : ‎ Ponte alle Grazie; 4° edizione (5 marzo 2015)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 128 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8868332841
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8868332846
  • Peso articolo ‏ : ‎ 160 g
  • Dimensioni ‏ : ‎ 13.6 x 1.5 x 20.5 cm